pensieri ossessivi sul lavoro
L'approccio StrategicoPensieri Ossessivi sul Lavoro: Cosa Sono e Come Gestirli

Serena Troiano

pensieri ossessivi sul lavoro

Pensieri Ossessivi sul Lavoro: Cosa Sono e Come Gestirli

  • Ansia: I pensieri ossessivi possono aumentare l’ansia, creando un circolo vizioso in cui l’ansia li alimenta e viceversa. 
  • Depressione: La presenza continua di pensieri ossessivi può contribuire a sentimenti di impotenza e disperazione, tipici della depressione.
  • DOC: Nel DOC, i pensieri ossessivi sono accompagnati da compulsioni, azioni ripetitive eseguite per ridurre l’ansia causata dalle ossessioni.
  • Paura della contaminazione: Paura intensa di germi, sporco o contaminazione che porta a lavaggi frequenti delle mani o pulizie compulsive. 
  • Dubbio persistente: Preoccupazioni costanti di aver fatto o non fatto qualcosa correttamente, come chiudere la porta o spegnere la stufa. 
  • Pensieri aggressivi: Paura di fare del male a sé stessi o agli altri, nonostante l’assenza di un desiderio reale di commettere tali azioni. 
  • Preoccupazioni sessuali: Pensieri intrusivi riguardo a comportamenti sessuali inappropriati o immorali. 
  • Ordine e simmetria: Necessità di avere oggetti in un certo ordine o disposizione simmetrica. 
  • Paura di commettere errori: Preoccupazioni eccessive riguardo a possibili errori che potrebbero compromettere il proprio lavoro o carriera.
  • Preoccupazioni relative alla performance: Ansia costante di non essere abbastanza bravo o di non soddisfare le aspettative.
  • Senso di controllo: Necessità di controllare ogni dettaglio del lavoro, temendo che delegare compiti possa portare a errori.
  • Conflitti interpersonali: Pensieri ripetitivi riguardo a disaccordi o tensioni con colleghi o superiori. 
  • Immagini mentali intrusive: Pensieri intrusivi di scenari catastrofici relativi al proprio lavoro o alle conseguenze delle proprie azioni.
  • Controllo eccessivo: Tentare di controllare ogni dettaglio del proprio lavoro può inizialmente sembrare una soluzione, ma può portare a stress e inefficienza maggiore.
  • Evitamento: Evitare situazioni o compiti che potrebbero innescare pensieri ossessivi può ridurre l’ansia a breve termine, ma limita le opportunità di crescita e di sviluppo professionale.
  • Perfezionismo: Cercare la perfezione in ogni aspetto del lavoro può sembrare un modo per evitare errori, ma può aumentare significativamente lo stress e l’ansia.
  • Richiesta di rassicurazioni o di aiuto: Chiedere costantemente conferma o aiuto ai colleghi o ai superiori può temporaneamente alleviare l’ansia, ma rafforza la dipendenza dagli altri e riduce la fiducia in sé stessi. 
  • Parlare del problema: Parlare in continuazione del problema con amici o famigliari, anche in questo caso può alleviare temporaneamente l’ansia, ma rafforza il problema nel lungo termine.
  • Posticipazione del pensiero: Posticipare i pensieri ad un preciso momento della giornata, piuttosto che tentare di cancellarli del tutto.
  • Limitare il Controllo Eccessivo: Stabilire limiti chiari su quanto tempo ed energia dedicare al controllo, riducendo gradualmente questo tipo di attività.
  • Affrontare l’Evitamento: Iniziare ad affrontare gradualmente le situazioni temute piuttosto che evitarle.
  • Interrompere le lamentele o la condivisione del problema con altre persone.

Dott.ssa Serena Troiano Psicologa e professionista della salute mentale. Albo degli Psicologi del Lazio (n° iscrizione 27830).

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