
Diete restrittive e disturbi alimentari: come uscire dal circolo vizioso
Molte persone, soprattutto donne tra i 20 e i 35 anni, si trovano intrappolate in un ciclo infinito di diete restrittive. Queste diete, pur promettendo risultati rapidi, finiscono spesso per danneggiare il rapporto con il cibo, generando sensi di colpa, abbuffate, frustrazione e un profondo senso di fallimento.
Il vero problema non è solo l’efficacia temporanea di queste strategie, ma la loro mancanza di sostenibilità nel lungo periodo.
La domanda sorge spontanea: diete restrittive e disturbi alimentari, come uscire dal circolo vizioso?
Perché le diete restrittive non funzionano?
Le diete rigide impongono un controllo eccessivo sull’alimentazione, trasformando il cibo da fonte di piacere a oggetto di ansia. Questo porta a comportamenti disfunzionali e, spesso, a veri e propri disturbi alimentari.
Vediamo quali sono le tentate soluzioni disfunzionali più frequenti.
Le 7 tentate soluzioni disfunzionali nei disturbi alimentari
1. Più divieto, più desiderio
Vietare determinati alimenti li rende ancora più desiderabili. Il risultato? Una maggiore probabilità di abbuffate. Il cibo proibito diventa un’ossessione.
2. Successo apparente
Le diete drastiche danno spesso risultati iniziali, seguiti da ricadute peggiori. Questo alternarsi mina l’autostima e rafforza la sensazione di non avere controllo.
3. Evitare il piacere
Eliminare completamente il piacere dal cibo rende il rapporto con l’alimentazione frustrante. Il cibo non è più una fonte di nutrimento e gioia, ma di ansia.
4. Abbandonarsi completamente
Dopo tanti fallimenti, si passa all’altro estremo: la resa totale. Questo meccanismo rafforza il senso di inadeguatezza e il distacco dal proprio corpo.
5. Compensare con l’esercizio
Usare l’attività fisica come punizione per le abbuffate è un comportamento molto diffuso. Ma alimenta un circolo vizioso dannoso per corpo e mente.
6. Vomito autoindotto
Una delle pratiche più pericolose. Il vomito usato come “soluzione” porta a danni fisici e a un’instabilità emotiva sempre più grave.
7. Soluzioni miracolose
Integratori, pillole, interventi estetici: tutte scorciatoie che evitano di affrontare il problema reale. Promettono molto, ma spesso aumentano solo la sfiducia in sé stesse.
Ansia e cibo: un legame da non sottovalutare
Un aspetto cruciale nei disturbi alimentari è il collegamento tra ansia e alimentazione. Spesso, l’ansia anticipatoria, il senso di vuoto o di inadeguatezza diventano fattori scatenanti.
Compensazione emotiva
Il cibo può diventare una strategia per regolare emozioni negative: stress, solitudine, frustrazione. Mangiare (o non mangiare) diventa un modo per anestetizzare il dolore interno.
Controllo come sicurezza
Controllare porzioni, calorie e rituali alimentari può dare un’illusione di stabilità. Ma spesso è solo un modo per gestire paure più profonde, come il caos o il senso di perdita.
Il circolo vizioso ansia-cibo
L’ansia genera comportamenti alimentari disfunzionali. Questi comportamenti, a loro volta, alimentano senso di colpa e ulteriore ansia. Il risultato? Un circolo vizioso difficile da spezzare.
Terapia breve e disturbi alimentari: un approccio efficace
L’approccio della Terapia Breve lavora direttamente sulle dinamiche che alimentano il problema, agendo in tempi contenuti. Questo tipo di terapia non si concentra solo sui sintomi, ma interviene su:
- Le strategie mentali disfunzionali
- I tentativi fallimentari che mantengono il problema
- Le emozioni alla base del disturbo
Grazie a interventi mirati e personalizzati, è possibile interrompere i circoli viziosi e ricostruire un rapporto sereno con il cibo e con il proprio corpo.
Ritrova un rapporto sano con il cibo
Se ti riconosci in queste dinamiche, sappi che uscire dal problema è possibile. Attraverso un percorso terapeutico mirato, puoi superare le difficoltà legate all’alimentazione e ritrovare il piacere di mangiare.
📩 Contattami per una consulenza psicologica personalizzata: iniziamo insieme il tuo percorso di cambiamento.

Dott.ssa Serena Troiano
Psicologa
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Bibliografia
Nardone, G (2007) La Dieta Paradossale: sciogliere i blocchi psicologici che impediscono di dimagrire e mantenersi in forma, Ponte delle Grazie.
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